Consiste nella presenza di reflusso del contenuto dello stomaco nella porzione esofagea

E’ una patologia che colpisce prevalentemente i maschi intorno ai 50 anni ed ha un’incidenza maggiore nei paesi industrializzati, infatti il principale fattore di rischio è l’obesità.

Gli ultimi 2 cm dell’esofago inferiore fanno parte dell’addome e, in presenza di  pressione addominale elevata, questi 2 cm collabiscono (si uniscono le pareti),lo sfintere esofageo inferiore si chiude e reagisce agli stimoli pressori che evitano il refluire del materiale gastrico in esofago. Gli sfinteri non sono delle vere e proprie valvole anatomiche perché non ci  sono i lembi a chiudere. Quando il bolo è al livello dello sfintere esofageo superiore, parte un’onda peristaltica primaria che spinge il bolo dall’esofago allo stomaco.. il bolo viene spinto verso il basso dall’onda primaria ma viene anche risucchiato dallo sfintere esofageo inferiore (LES) il quale ha subito l’onda primaria che lo ha fatto rilasciare; l’onda secondaria parte dalla distensione dell’esofago. Nell’arco della giornata possono esserci 50-60 reflussi dallo stomaco all’esofago ,fin quando diventa patologico:

  • Aumentano gli episodi dei reflussi
  • Aumenta l’entità dei reflussi

Perché si verifichi un episodio di reflusso sono necessarie due condizionI:

  1. il contenuto gastro-intestinale deve essere pronto a refluire
  2. i meccanismi antireflusso dell’estremità distale dell’esofago devono essere alterati

Clinicamente la malattia da reflusso gastro-esofageo si presenta con sintomi “tipici” come la pirosi retrosternale e il rigurgito.
Meno frequentemente possono essere presenti sintomi “atipici” o “extraesofagei” come raucedine, tosse
cronica, lesioni dentarie o alterazioni a carico delle corde vocali (laringite, noduli o granulomi), che sono
meno ricollegabili agli episodi di reflusso acido esofageo.

Se sono presenti i sintomi si parla di reflusso gastro-esofageo , se oltre ai sintomi sono presenti anche delle alterazioni visibili all’endoscopio del tipo ulcerazioni ,si tratta di vere e proprie ESOFAGITI.

Dieta e stile di vita:

  • perdere peso
  • limitare i grassi e le proteine animali che aumentano la secrezione acida
  • prediligere le proteine vegetali
  • evitare il cioccolato che riduce il tono del LES
  • evitare cibi piccanti, spezie e menta
  • evitare il caffè (soprattutto a digiuno)
  • evitare bibite gassate e bevande alcoliche

si consiglia di non usare abiti troppo stretti, mantenere una postura eretta dopo i pasti e non fare attività fisica subito dopo , fare piccoli pasti frequenti, mangiare lentamente e masticare molto.

Principi dietetici: schede pratiche sull’alimentazione nelle malattie digestive UNIGASTRO 2018