La terapia conservativa per l’Insufficienza Renale Cronica (IRC) prevede la terapia farmacologica e la terapia nutrizionale; non è stato ben definito quando iniziare la terapia nutrizionale, ma evidenze scientifiche dell’MDRD sottolineano come sia efficace nel:

  • Prevenire e trattare segni, sintomi, complicanze della IRC
  • Procrastinare l’inizio della dialisi
  • Prevenire e trattare la malnutrizione
  • Proteggere dalle complicanze cardiovascolari tipiche dell’IRC

La società Italiana di Nefrologia indica come “i vantaggi della dieta superano i rischi e alcuni nefrologi raccomandano una ristrutturazione delle abitudini dietetiche già quando la clearance della creatinina è inferiore a circa 60 ml/min/1.73 m2 s.c.

La stessa Società Italiana di Nefrologia indica che tipo di alimentazione prescrivere in base allo Stadio di IRC:

L’IRC è caratterizzata dalla ridotta capacità dei reni di espellere in modo corretto l’azoto, sodio, fosforo, potassio, idrogenioni e acqua, per cui la terapia nutrizionale ha lo scopo di prevenire l’iperazotemia, l’iperfosforemia, l’iperpotassiemia,l’ipertensione, l’acidosi metabolica e la ritenzione di liquidi.

Quindi la dieta sarà:

  • Ipoproteica
  • Ipofosforica
  • Iposodica
  • Prevalentemente vegetariana
  • Restrizione di liquidi (il pz deve bere solo al senso della sete)

La dieta dovrà essere ipoproteica ma allo stesso tempo garantire l’apporto di aminoacidi essenziali che il nostro corpo non può produrre, quindi vengono eliminate le proteine prive di aminoacidi essenziali e fornite solo le proteine ad alto valore biologico (ossia che contengono aa essenziali)

In pratica vengono utilizzati pane e pasta aproteici ( a cui l’industria alimentare ha tolto le proteine che non hanno alto valore biologico) e vengono fornite solo proteine da carne, pesce e albumi dell’uovo.

La dieta dovrà essere ipofosforica, poichè l’accumulo di fosforo causa iperparatiroidismo secondario e soprattutto è la prima causa di calcificazione vascolare da cui ne derivano le complicanze cardiovascolari tipiche dell’IRC.

In pratica vengono esclusi dall’alimentazione del paziente nefropatico:

  • i prodotti a base di latte e latticini (yogurt formaggi dolci …)
  • il tuorlo dell’uovo
  • prodotti conservati (i conservanti sono a base di fosforo)
  • bibite confezionate

Per quanto riguarda il controllo dei liquidi introdotti con l’alimentazione, spesso si sente dire che chi ha una malattia renale deve bere il più possibile; ciò è vero per quanto riguarda la calcolosi renale ma non per l’IRC: questi pazienti devono bere solo al senso della sete, l’eccesso di introduzione di liquidi può provocare iposodiemia, ritenzione di liquidi o lisi cellulare con danno d’organo.

La terapia nutrizionale nell’IRC deve essere iposodica, poiché il sodio regola il volume e la pressione dei fluidi extracellulari e l’equilibrio acido base.

Per cui oltre a controllare la quantità di sale che si aggiunge agli alimenti, dovranno essere ridotti o eliminati alimenti conservati e confezionati che contengono tipicamente il sale o il glutammato di sodio:

  • dadi da brodo
  • prosciutto crudo, cotto, affettati in genere
  • formaggi freschi e stagionati
  • cibi di rosticceria
  • sughi già pronti
  • surgelati elaborati

A tale scopo è utile che i pazienti imparino a leggere le etichette degli alimenti.

Si indicano le caratteristiche dei prodotti aproteici, per sottolineare come l’industria alimentare li abbia resi ipoproteici, ipofosforici e iposodici rispetto ai prodotti comuni

Esistono numerose marche di prodotti aproteici, che oltre a produrre pasta di vari formati, producono anche grissini, crackers, granetti , vari formati di pane (rosette, baguette, ciabattine…) e basi per la pizza, merendine, biscotti di vari formati, barrette spezza fame)